by Luisa Sax
Un film che tratta di penetrazioni:
di una cultura, quella messicana, in quella russa, quanto mai lontana per clima, colori e sensualitā, di un corpo sinuoso e consapevole in un’altro un po’ sgraziato e ignorante, benchè intellettualmente raffinatissimo.
Non sempre le culture che si compenetrano producono esiti duraturi e quasi mai questi sono condivisi dai relativi ambienti di provenienza.
Spesso le felici fusioni sono giudicate scandalose e generano penosi distacchi e forzosi allontanamenti, ma comunque i ricordi restano, ciò che si è imparato si è imparato per sempre e l’inseminazione darà i suoi frutti, se sarà lasciata nascere la creatura.
Al mitico regista russo Sergej Eisenstein, protagonista ed eroe a tratti un po’ troppo irritantemente infantile del film di Peter Greenaway, pur suo grande ammiratore, crudelmente non fu concesso di montare il proprio “girato” messicano.
Con una battutaccia irriverente quanto il film : Non montò ma fu montato.
Film visivamente ricchissimo e divertente: un vero diversivo, come tutti i film di Greenaway.