by Barbara Gramegna
Il due marzo si parlerà a Bolzano insieme a Marina Manganaro di ‘Madri e figlie: fra realtà e rappresentazione‘. Marina Manganaro ha appena pubblicato il libro ‘Di mamma ce n’è una sola (e perfortuna).’ La letteratura diventa strumento per riappropriarsi del sé, per superare dolori e ricucire brandelli dell’universo simbolico materno. Il rapporto madre-figlia diventa oggetto di molta letteratura secialmente a partire da fine Novecento, quando la griglia interpretativa patrilineare del mondo viene piano piano sostituita da una più marcatamente femminile, fino a divenire femminista per molte autrici. Un importante saggio di Saveria Chemotti si muove soprattutto attraverso la narrativa italiana, ma numerosi sono gli esempi anche di autrici non italiane. Leggere il rapporto madre-figlia senza peró contemplare il riferimento dialogico con il padre o gli uomini in generale, diventa ancora in qualche modo lettura parziale ed escludente. Diventa quindi necessario ricomprendere la figurazione del legame madre-figlia anche rispetto al mondo sociale del luogo e del momento.
La conversazione, a cura della Biblioteca Provinciale C.Augusta di Bolzano si terrà al Centro Trevi alle ore 18.00 e avrà come ospiti, oltre a Marina Manganaro, Rosetta Infelise, filosofa, Nora Veneri costumista e figlia di una scrittrice e Barbara Gramegna, womanoclock.